Il concetto di base è semplice: imparare la teoria e applicarla direttamente sul luogo di lavoro. Oggi la si chiama “Alternanza scuola-lavoro”, e si tratta di una metodologia didattica che consente agli studenti che frequentano gli istituti di istruzione superiore di svolgere una parte del proprio percorso formativo presso un’impresa o un ente.
L’azienda, ma anche associazioni sportive e di volontariato, enti culturali e istituzioni possono diventare partner educativi della scuola per sviluppare esperienze di apprendimento coerenti alle attitudini di ogni ragazzo/a tra i 15 e i 18 anni.
E’ stato chiarito che agli studenti di minore età in “alternanza” non si applica la Legge 977/67 e s.m.i. che tratta della “Tutela del lavoro dei bambini e degli adolescenti”, perché questa si riferisce espressamente ai casi in cui esiste un rapporto di lavoro, situazione non ravvisabile per gli studenti in alternanza scuola lavoro.
I percorsi di alternanza si basano su una convenzione stipulata tra le scuole e le strutture ospitanti. All’interno di essa devono essere definite le finalità del percorso di alternanza con particolare attenzione alle attività da svolgersi durante l’esperienza di lavoro, alle norme da osservare, all’indicazione degli obblighi assicurativi al rispetto della normativa sulla privacy e sulla sicurezza sul lavoro.
Per dare avvio ai percorsi di Alternanza scuola lavoro è necessario identificare le scuole esistenti sul proprio territorio accedendo alla banca dati Miur dal nome “Scuola in chiaro“. Ma anche le imprese possono rendere più semplice la loro individuazione da parte di scuole e studenti: iscrivendosi al Registro nazionale per l’alternanza scuola lavoro.
Avvenuto l’incontro tra i due soggetti, diviene obbligatoria la stipula dei seguenti atti negoziali:
Al riguardo è bene sottolineare che la struttura ospitante ha facoltà di interrompere il percorso di alternanza dello studente inadempiente agli obblighi assunti con il Patto formativo.
Lo studente potrà contare all’interno dell’azienda su un tutor, designato dalla struttura ospitante tra i suoi dipendenti o collaboratori esterni. Il tutor aziendale avrà il compito di collaborare con il tutor interno individuato dalla scuola ai fini della progettazione, organizzazione e valutazione dell’esperienza di alternanza; dovrà, inoltre, facilitare l’inserimento dello studente nel contesto operativo garantendo l’informazione/formazione sui rischi specifici aziendali e, al termine dell’esperienza di alternanza scuola lavoro redigere un report sull’attività svolta dallo studente, fornendo alla scuola gli elementi utili a valutare l’efficacia del percorso e i risultati raggiunti.